«È un peccato, ero io la novità»

 Messaggero Veneto, 16 aprile

UDINE. Sperava, in cuor suo, che le cose andassero un po’ meglio: quei 16 punti di distacco da Fontanini, il suo principale concorrente, fanno male.

Recrimina sul «riverbero», lo definisce così, del voto nazionale. Ammette che forse l’election day era meglio evitarlo. Rifarebbe la stessa campagna elettorale che lo ha visto incontrare migliaia di persone. Resterà in politica, per far crescere e magari vincere il Pd. Diego Travan, avvocato e imprenditore candidato per il centro-sinistra alla guida della Provincia di Udine, pare sereno e tranquillo.

Il suo tono di voce è pacato, risponde al telefono senza esitare, anche se i dati che il sito della Regione snocciola minuto dopo minuto sono uno stillicidio, per lui e per il suo schieramento, e potrebbero far scivolare verso lo scoramento anche uno con i nervi più che saldi.

Avvocato, troppo scontato chiederle se è deluso?
«Le aspettative, fino a ieri, effettivamente erano altre. Mi dispiace che la gente non abbia colto le tante proposte innovative - afferma Travan - che avevamo messo sul piatto, su precarietà, lavoro, economia. Ritengo che la mia fosse un’offerta coraggiosa e innovativa: avrei fatto una giunta per metà composta da donne. Eppoi i veri liberisti eravamo noi del centro-sinistra, non certo il centro-destra che non ha fatto neanche i conti con il vergognoso episodio che ha portato alle elezioni anticipate per palazzo Belgrado. Io credo che i friulani abbiano sbagliato, anche se naturalmente ho il massimo rispetto per le loro scelte. L’effetto trascinamento di Berlusconi è stato comunque decisivo».

Cosa dirà a Fontanini, il vincitore, quando gli telefonerà?
«Ho un ottimo rapporto con il mio competitore. Mi complimenterò con lui e gli augurerò buon lavoro. Spero che operi per il bene del Friuli».

Qual è un’emergenza che deve essere affontata subito?
«La situazione riguardante il settore dei rifiuti è davvero difficile, bisognerà lavorarci bene e senza indugi».
Illy ha perso, stesso destino suo…
«Lo so e mi dispiace molto. E’ davvero una sconfitta immeritata. Per questa regione il presidente ha fatto tanto».
Lei considera chiusa la parentesi politica? Tornerà alla sua azienda e alla sua professione a tempo pieno?
«Sono a capo di un gruppo imprenditoriale che è gestito al meglio dai manager, ma io credo fermamente nel progetto del Partito democratico. Ritengo che alla lunga le proposte di Veltroni saranno apprezzate e porteranno il Pd al governo del Paese. Io mi impegnerò per farlo crescere in Friuli».

Maurizio Cescon

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