La corsa quotidiana di Travan

Il Gazzettino, 6 aprile

Non bastano 24 ore. No, per un candidato in campagna elettorale ci vorrebbero giornate da almeno il doppio. Anche per Diego Travan, candidato della coalizione di centrosinistra per la Presidenza della Provincia di Udine, reggere i ritmi del rush finale non è impresa da poco.

La giornata da candidato inizia presto: sveglia, caffè e una veloce sfogliata ai quotidiani prima di accompagnare il figlio piccolo a scuola, riunione-lampo con alcuni collaboratori e spin-doctor, giro al mercato di Cividale per parlare con i cittadini. C’è chi vuole un autografo, chi gli fa una foto con il cellulare. Una mamma gli chiede che ne pensa del problema dei rifiuti, un anziano gli stringe la mano dicendogli che ammira la sua scelta di entrare in politica.

Il tempo stringe, Diego Travan è in piazza San Giacomo a Udine, presente all’appello insieme agli altri big della sinistra udinese all’arrivo dell’on. Dario Franceschini, in visita in Friuli. Si fanno foto, si rilasciano dichiarazioni, ed è già il momento di avviarsi verso una vicina osteria per una bicchierata e qualche stuzzichino, occasione di chiacchierare con gli altri politici e di rilassarsi. Ma sempre tenendo d’occhio l’orologio, perché l’agenda non lascia ampi margini: tra una settimana si vota, e gli impegni si accavallano.

E siccome la sera è sempre impegnato in conferenze, dibattiti ed incontri, Travan si è fatto un punto d’onore, se non ci sono appuntamenti urgentissimi, di pranzare con la famiglia. Sempre di fretta, naturalmente, e senza mai staccare veramente dalla campagna elettorale, con il cellulare che squilla e gli appunti sulla giornata da rivedere mentre il figlio piccolo gli racconta di quello che ha imparato a scuola e lui commenta con la moglie la mattinata. E poi, via di corsa: il primo impegno del pomeriggio è un incontro pubblico del Pd.

In macchina il cellulare continua a squillare, e per fortuna che oggi non sono programmate interviste né interventi televisivi. Uscendo dall’incontro, un giovane gli si avvicina: “Guardi che non dimentico le sue promesse contro il precariato, io ci conto”. Travan sorride, il ragazzo gli ricorda lui alla sua età, tanti sogni e pochi soldi: “Mi batto contro il precariato da sempre, voi siete la generazione di domani e l’economia del Friuli ha bisogno anche e soprattutto di voi”.

La serata vede due chiusure in rapida successione: quella di Intesa Democratica con il governatore Illy a Tolmezzo, e quella dell’on. Pertoldi a Basiliano. Travan brinda, discute di politica, senza dimenticare che il tempo vola e che è atteso a Ronchis, per un altro - l’ultimo - incontro della giornata.

Che però, non è finita: a casa il candidato prepara gli interventi dell’indomani, telefona ai collaboratori, legge con calma i giornali. Dà una mano al figlio maggiore, in piedi fino a tardi per studiare, arenato su un capitolo del libro che sta preparando per un esame. Rilassarsi con un’opera di Shakespeare, leggere uno dei libri di storia e politica che ama tanto? Per questo, ci sarà tempo dopo. Dopo le elezioni.

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