Nuova discarica, nessuno si ribella

I candidati presidenti d’accordo sulla necessità dell’impianto, ma poi le strategie divergono

Il Gazzettino, 2 aprile

PIETRO FONTANINI (Pdl, Lega e Udc)

1. Puntiamo al 75\% di raccolta differenziata dei rifiuti. La Provincia svolgerà un ruolo di promozione, facendo pressing sulle società che la gestiscono e aiutando i cittadini a comprendere che questo sforzo sarà vantaggioso, perché diminuiranno i costi di smaltimento. Si potrà prevedere un sistema premiante per i più virtuosi.

2. Circa le nuove discariche, in provincia ne basta una. Sulla sua localizzazione, non ci sono grandi possibilità di scelta rispetto all’area a nord delle risorgive.

3. La Regione deve modificare il suo piano dei rifiuti solidi urbani, che attualmente non consente la realizzazione di questo impianto sul territorio provinciale. In ogni caso, è auspicabile un coordinamento per studiare la soluzione più razionale. Se non posso pretendere che il termovalorizzatore di Trieste si accolli i nostri rifiuti, si potrebbe pensare ad un unico impianto “a cavallo” di Udine e Pordenone, per servire le due aree.

DIEGO TRAVAN (Pd, Sinistra arcobaleno, Partito socialista, Idv e Cittadini)

1. Il vero problema è che al settore ambiente della Provincia mancano professionalità. La prima azione sarà quindi un suo potenziamento, con due figure chiave: un assessore valido e un dirigente molto preparato, in grado di dare autorevolezza all’ente. Per il dirigente dovremo fare un concorso ma, poiché la situazione è molto seria, nell’immediato ne assumeremo uno a contratto.

2. I numeri e le evidenze indicano che con tutta probabilità sarà necessaria una nuova discarica. Tuttavia questa rimane una risposta per il breve termine. E’ indispensabile mettere in atto azioni che ci consentano di guardare al medio-lungo periodo.

3. Ci attiveremo per incrementare la raccolta differenziata e ciò consentirebbe di non realizzare un termovalorizzatore, ma di attivare o potenziare le forme innovative di “riciclo” che permettono la produzione di energia, come per esempio i dissociatori molecolari.

MARZIO STRASSOLDO (Autonomia-Strassoldo presidente)

1. Forte azione per sviluppare la cultura dell’ambiente, ad ogni età, e far comprendere che i rifiuti sono una risorsa, da riciclare in nuovi beni utili.

2. Una nuova discarica è necessaria, sia perché le attuali sono in esaurimento, sia perché il termovalorizzatore produce ceneri da smaltire. Sono state individuate 30 aree idonee ad ospitarla. Tra le prime quattro, quella in comune di Trivignano è in evidenza per ragioni di natura economica, poiché il proprietario dei terreni disponibili li cederebbe a prezzi congrui.

3. Occorrerà rivedere il Piano provinciale dei rifiuti, dopo che la Regione avrà messo mano al suo, poiché l’attuale vincola la Provincia che non può ospitare un termovalorizzatore, anche se la mia amministrazione lo ha previsto. Essendo deputato a trasformare i rifiuti in energia elettrica, dovrà trovare collocazione in una delle quattro zone industriali del territorio (Ziu di Udine, Tolmezzo, Osoppo, Aussa Corno).

ENRICO PEZZETTA (La Destra)

1. Il Centrodestra si deve assumere le proprie responsabilità. Non mi pare che in questi anni l’azione della Provincia sia stata di lungo respiro in fatto di ambiente. La situazione è talmente seria che se diventassi presidente cercherei di nominare un commissario ad acta. Serve cioè un’azione molto forte, che richiede l’assunzione di responsabilità innanzitutto di chi ha un ruolo politico. Quanto ai rifiuti, il primo compito della Provincia è quello di educare a limitare la loro produzione, ad incrementare la raccolta differenziata e a dare qualche segnale. Ovvio che indietro non si torna, ma è possibile che per l’umido l’unica soluzione sia il cassonetto?2. La nuova discarica è necessaria. Bisogna avere il coraggio di dirlo, di individuare l’area e di affrontare anche gli insulti e l’impopolarità politica.

3. Sì anche al termovalorizzatore, da realizzarsi in una zona industriale.

LUCA BATTISTA (Fiamma Tricolore)

1. L’ambiente deve essere, al pari di altri settori, un settore da cui l’ente sia capace di recuperare fondi da destinare al sociale. Un’azione da intraprendere è la metropolitana leggera Buia-Lignano, alimentata da 50 microcentraline elettriche dislocate lungo il Ledra e il Tagliamento. L’energia elettrica prodotta consentirebbe un surplus rispetto alle necessità della metropolitana che, venduto, permetterebbe di attivare 55 mila punti luce in tutto il territorio provinciale.

2. Circa i rifiuti, se si vuole evitare una nuova discarica bisogna arrivare all’85\% di raccolta differenziata, che deve diventare un obbligo, con sacchetti che riportino nome e cognome in modo da sanzionare comportamenti scorretti. Se però la dobbiamo fare, non nei comuni che ne hanno già una.

3. Sì al termovalorizzatore come male minore.

Antonella Lanfrit

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